Cercherò di essere breve, voglio solo togliermi delle curiosità. Su quello che è lo studio dei videogames si scontrano due teorie di pensiero del tutto diverse: Narratologi, da un lato, e Ludologi, dall'altro.
I Narratologi intendono studiare il game in quanto testo: gioco e storia presentano numerose affinita' in termini strutturali, ma l'elemento narrativo e' comunque preponderante.
I Ludologi invocano la necessita' di studiare il medium videoludico in modo teoricamente autonomo e indipendente. Rivendicano la necessita' di studiare il gioco in quanto tale, non in rapporto ad altri media e in un'ottica simulativa. In questa chiave, il gioco viene studiato come insieme di regole. Per i ludologi "i giochi sono dei giochi". Narrativa e videogiochi presentano due modelli di funzionamento radicalmente differenti. I giochi quindi vanno studiati come "insieme di regole, mondi di gioco, gameplay - la componente semiotica e' del tutto marginale".
Anche se si scontrano, queste due posizioni trovano alcune difficoltà:
I Ludologi si trovano in difficolta' quando devono spiegare le regole di funzionamento di giochi che presentano una struttura narrativa lineare.
I Narratologi "sottovalutano la specificita' del medium" e peccano di "un certo snobismo culturale che li porta a privilegiare la narrazione sulle dinamiche ludiche".
Ora, io vorrei chiedervi, da perfetto ignorante:
SECONDO VOI E' POSSIBILE CONSIDERARE UN VIDEOGIOCO COME TESTO, DUNQUE ANALIZZARLO SEMIOTICAMENTE, OPPURE VA PRESO SEMPLICEMENTE PER QUELLO CHE E', CIOè UN VIDEOGIOCO?
2 commenti:
Appropò, ti servono ancora i libelli di filosofia del linguaggio sui videogames?
I miei appunti è logico che mi servono esterì. E comunque non sono sui videogiochi!!! hihi...
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