martedì 28 aprile 2009

Qualche esempio di Multiplayer online

Allora, riprendendo il discorso sul multiplayer online, posto qualche videogioco che potrebbe interessare, che è scaricabile facilmente da internet, è gratis, e facile da istallare:

1)
http://download.webisland.net/giochi/strategia-e-guerra/War-Rock-l87.html


Questo è uno sparatutto "di stampo" militare, stile Call of Duty.


Questo invece è Second Life, gioco che tutti quanti conosciamo e non ha bisogno di spiegazioni. Io consiglio di non farvi ossessionare troppo, perchè sennò non vivete più, non uscirete di casa, non mangerete, non studierete più, ecc ecc...


Questo è invece un gioco manageriale calcistico.


Questo è un MMORPG (ossia:Massive(ly) Multiplayer Online Role-Playing Game), cioè un gioco di ruolo per computer o console che viene svolto tramite internetcontemporaneamente da più persone. Migliaia di giocatori possono interagire interpretando personaggi che si evolvono insieme al mondo persistente che li circonda ed in cui vivono.
Questo è il MMORPG più famoso della storia dei games on line.

Ce ne sono tantissimi altri. Io per ora posto questi, se avete altre idee, sono sempre ben accette.

A presto.


sabato 25 aprile 2009

Piani comunicativi dei Videogames

I Videogames presentano alcuni aspetti comunicativi molto importanti. Ma ciò che crea difficoltà nell’analisi dei videogames è la presenza di più livelli comunicativi. Si tratta di un sistema a 3 livelli:

1. Comunicazione tra Game Designer e giocatore;
2. Comunicazione che il player, cioè il giocatore, ha con se stesso (piano cognitivo-emotivo);
3. Comunicazione fra più players, o giocatori.

Relativamente al punto 1, ci riferiamo alla capacità del videogames, e del designer dietro di esso, di veicolare un complesso sistema di messaggi. Questo aspetto è molto importante perché è come se noi cercassimo di capire quali sono le motivazioni del gioco e di chi l’ha creato. C’è da sfatare un mito: i creatori di videogames non sono persone stupide o ignoranti, se creano un videogioco non lo fanno per sport. Ogni videogioco ha una trama alla base che va ben costruita perché, appunto, esso abbia senso. Ed è prorpio nella trama dei videogiochi che stanno, forse, i messaggi principali che sta al player cogliere.

Relativamente al punto 2, si può dire che presenta forse la difficoltà più grande: nel concetto di “videogioco” rientrano diverse prodotti e generi differenti: si parla di diversità di supporti e diversità di generi video ludici. Per diversità di supporti faccio riferimento alla vastità di dispositivi elettronici (console, computer, iphone, cellulari) che consentono di giocare. E ovvio che il videogioco si adatta al supporto: su un computer , che monta processori con immense capacità di calcolo, un videogioco gira meglio e offre una qualità migliore rispetto alla console, che invece è limitata dalla scarsa risoluzione dello schermo a cui viene collegata. Sempre in questa direzione, c’è diversità fra l’uso del mouse e il più elevato numero di tasti offerti dalla tastiera e più limitati pulsanti dei joypad delle console. Per diversità dei generi video ludici si fa riferimento a:
• diversità di ambientazione (dimensione narrativa in cui si svolge l’azione), che ci consente di distinguere i videogiochi in genere fantasy, azione-sthealt-spionaggio, militari, ecc;
• diversità del gamplay (dimensione interattiva), che ci consente di distinguere i videogames in sparatutto in prima o terza persona, simulatori di guida, giochi di strategia, ecc;
Tutto ciò (gameplay, supporto e ambientazione) è importante se relazionato ai messaggi veicolati dai videogiochi. Infatti in base a questi elementi essi si rivolgono a determinati tipi di pubblico e consumatori: un gioco che gira su console o computer si riferirà ad un pubblico che è disposto a spendere soldi (e tempo anche) per giocare, mentre su internet il pubblico sarà costituito da giocatori casuali (come succede su face book, per esempio). Per quanto riguarda la dimensione narrativa, sappiamo benissimo che questa è importante nell’invio dei messaggi al player: uno sparatutto ambientato nella guerra del Vietnam sarà diverso da uno ambientato in una navetta spaziale. Per quanto concerne invece il gameplay, è importante per distinguere tra quei videogiochi in cui è possibile impersonare un solo personaggio e in cui c’è una visuale soggettiva o oggettiva, dai videogiochi con visuale dall’alto nei quali invece si controllano più personaggi contemporaneamente.
Diciamo che per questo secondo aspetto, bisognerebbe dedicarsi ad un solo genere di gioco, rappresentativo al mercato dei videogames, o ad un videogioco che introduce dei particolari ed innovativi aspetti comunicativi.

Riguardo al punto 3, cioè la natura multimediale dei videogiochi, sappiamo che questi utilizzano diversi tipi di codici (visivi, sonori, testuali). Ma la grossa novità nel campo dei videogames è il codice tattile, anche se sembrerà un po’ forzato come codice. Infatti attraverso i joypad o il mause è possibile manipolare le immagini presenti sullo schermo e in più, caratteristica unica, con i joypad è possibile ricevere vibrazioni,
con il sistema “dual shock” che dà un senso più realistico all’azione. In questo caso sappiamo che, differentemente dal cinema e dalla tv, i videogiochi ci forniscono quella che è una dimensione interattiva; inoltre il messaggio che giunge al “giocatore” è diverso da quello che giunge allo “spettatore”. Per adesso non vado oltre, il raffronto tra cinema e videogioco verrà affrontato più in là, con più attenzione e prendendo degli esempi in particolare.

venerdì 24 aprile 2009

Prefazione (o premessa?)

Ordunque, 

Il blog è nato. Il problema ora è farlo crescere. Non so di preciso come si svilupperà, le idee sono tante, come anche il materiale, ma bisogna sistemarle in maniera decente. Potrà succedere anche che alcuni post siano sballati rispetto al topic del blog, ma forse con un pò di fantasia potrebbe funzionare anche una soluzione del genere.

Fatta la premessa, vanno fatti i fatti! Io sono un appassionato di Videogiochi, anche se non li amo proprio tutti nè tutti i generi. Il punto di partenza è che anche nei videogiochi sia presente, in qualche modo, una certa forma di comunicazione e che, in alcuni di essi, si potrebbe addirittura parlare di metacomunicazione!
Bando alle ciance, o ciancio alle bande arrivo al clou di questa breve introduzione. E' importante notare, secondo me, quanto anche i videogiochi siano in grado di comunicare, in tutti i sensi. (Giusto come accenno, verrà sviluppato più avanti) 
Oltre alle chat, alle email, ai cellulari ecc ecc...anche i videogiochi, oggi, consentono alle persone di ritrovarsi "in massa" in luoghi virtuali, attraverso le modalità "multiplayer". E questo oggi sappiamo che è possibile, non più solo attraverso i computer, ma tramite anche alle console, alle piattaforme per videogame (playstation, gamecube, X-box, ecc).

Partirò forse da lontano, molto lontano. Partirò da un confronto, simbolico, tra due personaggi di due realtà totalmente differenti: Il grande John Rambo (del film medesimo) e Il personaggio (o personaggi) protagonista della saga videoludica "Metal Gear Solid" del grande genio Hideo Kojima! Questi due personaggi hanno molto in comune, tranne forse, ma dico sempre forse, la trama. 
Non sono in grado di dire di più, perchè non so neanche io come andrà a finire. Per ora mi fermo qui. A presto.

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