Con la tavoletta digitale al posto della tavolozza, l'artista multimediale media le esigenze delle case di produzione dei videogiochi con il proprio immaginario personale, per creare un'arte che sia «manovrabile», a portata di joystick insomma! Nel percorso aostano sfilano incas, elefanti, samurai, treni a vapore, donne-elfo e donne-angelo...
Lo svedese John Wallin Liberto, ad esempio, dipinge i paesaggi del pianeta Sera, per Gears of War; Paul Sullivan, dal Colorado, stupisce con tigri e pantere, per Tomb Rider Underworld… E poi Jim Murray crea paesaggi per World Of Warcraft, giocabile soltanto online: un mondo che a visitarlo tutto occorrerebbero giorni!!
Fra tutti questi artisti c'è anche un italiano: il suo nome è Alessandro Taini, che ha contribuito a Heavenly Sword per Playstation 3.
In mostra anche la sezione «Ispirazioni incrociate», un abbinamento tra le fotografie di alcuni beni culturali valdostani, realizzate da Stefano Venturini e le opere, ad essi ispirate, degli artisti di game art.
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