sabato 30 maggio 2009

Metal Gear Solid (Il videogioco)

Beh, dopo il post di apertura (o di introduzione), dopo i vari intermezzi dedicati a programmi specifici, è ora di ritornare sul topic centrale del blog, sull’idea principale del blog stesso: Metal Gear solid. Il mio intento è riuscire ad analizzare questo “romanzo dei videogames”, non solo in quanto, appunto, videogame ma, anche, come tessuto narrativo e, se ci riuscirò, ad accostarlo al linguaggio cinematografico.
Prima di tutto, penso sia necessario esaminarne la trama e, siccome il gioco si articola in quattro episodi, bisogna anzitutto fare in modo che anche gli “ignoranti del videogame” possano capirlo. Diciamo che l’ordine di uscita dei vari episodi non segue un ordine cronologico, ma si articola in modo anacronistico. Se dovessimo metterli realmente in ordine, dovremmo concepire prima MGS 3, poi MGS 1, poi MGS 2 e poi MGS 4. Tuttavia, se MGS 3 è il terzo episodio, ci sarà anche un motivo. In un certo senso non si può trattarlo come un sequel del 2 e dell’1, ma è un prequel, poiché riporta agli inizi dell’affascinante vicenda della saga: da qui l’ordine 3, 1, 2, 4.
Non posso raccontare la trama, chi lo conosce sa già qual è, chi non lo conosce ed è interessato c’è un sito in italiano completamente dedicato al tema (http://www.metalgearweb.net). In alternativa su Youtube è possibile ricercare la “full story version” e guardarla a puntate, di ogni episodio.

Posso cominciare a parlare del videogioco
in se stesso.


SI tratta di un gioco di azione spionaggio (carattere che viene ricordato all’inizio di ogni episodio). Si tratta di un gioco di azione/stealth e, in quanto tale, bisogna giocare cercando di non farsi scoprire dal nemico. Come? Camuffandosi, sfruttando gli spazi bui, aspettando di uscire dal campo visivo del nemico, lasciare meno tracce possibili lungo i posti in cui si passa. Ovviamente, sono previsti dei ranks, come in ogni gioco, ossia dei punteggi in base allo stile di gioco del player. Ammazzando pochi nemici, senza farsi mai scoprire, sprecando pochi colpi e giocando d’astuzia, sicuramente si potrà ottenere un punteggio altissimo. Al contrario, facendo carne da macello ovunque si passa, usando tantissimi colpi e facendosi scoprire spesso dai nemici, si otterrà un punteggio abbastanza basso. Quindi, i requisiti da videogioco ce li ha tutti. Senza dimenticarci però che, come in ogni videogame, bisogna portare a termine la missione, raggiungere l’obiettivo, cioè sconfiggere i nemici. Il genere di gioco prevede un equipaggiamento molto scarso non appena si inizia a giocare, perché bisogna trovare sia cibo che armi e munizioni strada facendo, ed adattarsi in ogni situazione in base, appunto, all’equipaggiamento di cui si dispone. Inoltre, differentemente dalla stramaggioranza dei videogames, MGS consente in alcuni punti chiave di determinare il finale del gioco stesso da parte del player: è cioè possibile assistere a finali diversi, o intermezzi diversi, con dialoghi diversi, a seconda delle scelte di gioco e dello stile del gaming. Tutto ciò rende il gioco non noioso, anzi invoglia il player a giocarci più volte per la mera curiosità di scoprire il diverso finale del gioco. Tenendo in considerazione che la saga prevede 4 diversi episodi, nasce la curiosità di sapere quali implicazioni abbia avuto l’episodio precedente rispetto a quello a cui si sta giocando. Questo spiega perché la saga di Metal Gear Solid (MGS) ha riscontrato tanto successo in tutto il mondo, intrattenendo milioni di videogiocatori. Se poi teniamo in considerazione anche tutto ciò che all’interno del videogioco non è videogioco, tutto comincia a schiarirsi e diventa anche più facile e al contempo difficile, comprendere il successo del gioco.

Per il momento mi fermo qua, nei prossimi giorni entrerò nel clou del discorso. Spero solo di avere, realmente, un aiuto nell’analisi di questo “testo”.
Buona serata.

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